mercoledì 18 novembre 2009

Con la collaborazione di ADISUB - CIAS - HSA e delle altre associazioni inviati al Comune i dati della subacquea milanese e lombarda


Con la collaborazione di ADISUB - CIAS - HSA ed altre associazioni, che appoggiano l'iniziativa, abbiamo inviato al Sindaco Moratti ed all'Assessore allo Sport e Tempo Libero Rizzi, i risultati numerici a supporto delle istanze che vengono esposte nel presente blog.
Attendiamo ora una concreta attivazione da parte del Comune di Milano, affinché lo sforzo di tanti cittadini, per dare un positivo contributo alla comunità milanese, non resti lettera morta.

Mail del 3-11-09 al Sindaco Moratti:

"Gentile Sig. Sindaco,
invio alla sua persona la presente comunicazione, poiché ritengo che i suoi contenuti siano di ultronea rilevanza sociale, rispetto alle competenze del solo Assessorato allo Sport e Tempo Libero.

Inoltre vorrei che Ella fosse fiera di come i cittadini rispondono ai suoi appelli all'impegno individuale, per il bene della comunità cittadina.

La invito a prendere gentile visione e ad approfondire, confidando che un'iniziativa disinteressata, spontanea, quanto efficiente come quella da noi intrapresa, non resti priva di conseguenze e di chiare risposte: la delusione delle associazioni e dei cittadini che condividono ed appoggiano attivamente la proposta e l'appoggio al Comune, sarebbe profonda e difficilmente celabile all'opinione pubblica.

Un cordiale saluto.

Felice F. M. Righetti
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Mail del 3-11-09 all'Assessore allo Sport e Tempo Libero A. C. Rizzi

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Gentile Assessore,
perseguendo la nostra iniziativa a supporto dell'impegno del Comune nella ristrutturazione del CENTRO BALNEARE CAIMI (già BAGNI BOTTA), come anticipato, Le illustriamo alcuni dati che riteniamo non possano essere sottovalutati da chi dovrà tracciare le linee guida del progetto di ripristino dell'impianto.

Come ormai noto, la nostra azione é volta a sensibilizzare il Comune che ha deciso di provvedere in proprio alla ristrutturazione dell'area, circa esigenze della comunità cittadina, che poco sono conosciute, ma che rappresentano una quota più che importante del Comune e della Provincia milanesi.

La nostra idea parte da considerazioni sociali (lo sport e l'aggregazione sociale per tutti, senza trascurare i più giovani ed i disabili), senza ignorare dati di natura economica, essenziali per il buon fine di ogni iniziativa.

ADISUB e CIAS sono associazioni che rappresentano circa l'80% del mondo della subacquea italiana, inteso come praticanti, istruttori e didattiche.

Dette associazioni appoggiano con convinzione e pubblicamente la proposta di realizzare Milano un centro dedicato anche alla subacquea ed alle attività connesse, nell'ambito dell'opera di ristrutturazione della piscina Caimi. Con essa non verrebbero sottratti né spazio, né fruibilità alle attività tipiche della piscina, ma si compirebbe un'aggregazione multi-funzionale che dilaterebbe considerevolmente l'offerta dell'impianto alla cittadinanza.

Verrebbe colmato un vuoto attualmente presente nell'organizzazione dello sport milanese, senza richiedere particolari investimenti, ma solo considerazione progettuale.

I numeri da noi assemblati, grazie alla collaborazione delle suddette associazioni, sono più che significativi.

ADISUB (IDEA - PADI - SSI - DAN) e CIAS (HSA - FIAS - CMAS - ANIS - NADD - UISP - ASI - ESA - CIRSS - FISA) vantano complessivamente 80 centri in Lombardia e 55 in Milano, tutti direttamente riferibili alle didattiche associate, con 2000 istruttori in Lombardia e 1400 in Milano.

Le didattiche associate ad ADISUB e CIAS hanno un indotto di praticanti di circa 42.000 subacquei in Lombardia e 25.000 in Milano.

Inoltre, in Lombardia, operano circa 80 associazioni disabili dedicate al nuoto ed alla subacquea, di cui ben 15 risiedono in Milano.

Milano può assolutamente considerarsi il cuore pulsante della subacquea, divenuto tale per la passione dei suoi abitanti e per l'impegno economico delle didattiche e dei singoli operatori ed associazioni, i quali non trovano però alcun appoggio tecnico-funzionale in impianti concepiti tenendo presenti le caratteristiche di questo sport, che necessita, soprattutto pensando all'evoluzione tecnica dei materiali, di molto allenamento anche in acque confinate (piscine).

Non si trascuri inoltre che, proprio in Milano, vi é la sede nazionale dell'organizzazione (HSA), che ha fondato, confrontandosi duramente con norme inadeguate e pregiudizi, la prima didattica subacquea per disabili: l'Amministrazione Comunale non dovrebbe lasciarsi scappare l'occasione, nell'ambito del ripristino del Centro Caimi, di predisporre una struttura all'avanguardia, non solo per i subacquei, ma anche per i disabili, che oggi devono accontentarsi di strutture "adattate", ma non inizialmente concepite anche per le loro esigenze.

Si può facilmente comprendere che, in sostanza, non stiamo chiedendo al Comune di effettuare un'opera "pietosa" a supporto di esigenze sociali di nicchia, al contrario stiamo illustrando dati di cospicua rilevanza numerica, che ampiamente giustificherebbero la realizzazione di un centro balneare unico in Italia, che certamente godrebbe, proprio grazie alla sua peculiarità, di un rilevante numero di fruitori, che non trova oggi, in città e provincia, la possibilità di praticare in modo compiuto il proprio sport.

Il tutto ha ancora più senso economico, se si considera che un siffatto centro, richiederebbe solo uno sforzo progettuale e non significativi maggiori costi, rispetto a quelli prevedibili per la costruzione e/o messa in pristino di un impianto ordinario.

La nostra iniziativa si é risolta in un apporto spontaneo di contenuti, concretamente valutabili, di natura soociale ed economica, che il Comune non può ignorare e che può sfruttare, a beneficio della comunità, prestando semplicemente attenzione progettuale.

Inoltre il Comune di Milano, nella realizzazione del progetto di ristrutturazione, potrebbe beneficiare delle competenze tecniche di operatori qualificati delle varie associazioni, con l'unica contropartita, di poter poi vedere operativo un impianto adeguato.

Accogliendo l'invito del Primo Cittadino, Signora Letizia Moratti, che ci legge in copia, affinché i milanesi diano il loro contributo personale alla crescita della città, abbiamo fornito tutti i dati, le idee e le motivazioni, a supporto di una realizzazione socialmente utile ed economicamente maggiormente sostenibile, rispetto ad un convenzionale impianto natatorio.

Ora i 68.000 sportivi e disabili, che fanno riferimento alle citate associazioni, i 169.000 abitanti della Zona 4, senza escludere gli altri milanesi, sportivi e disabili (che forse non praticano sport per mancanza di impianti), sarebbero probabilmente lieti di ricevere dal Comune, Sindaco ed Assessore allo Sport e Tempo Libero, una risposta chiara e pubblica, con la quale si esprima l'accoglimento o il diniego rispetto a motivate istanze, cui sono direttamente interessati.

Abbiamo dimostrato, sotto il profilo sociale, economico e di mercato, che una domanda esiste ed é tangibile, al Comune ora spetta verificare e creare l'offerta.

Ricordiamo infine, ad ulteriore spunto di riflessione, che ove in europa (Montemare in Germania, Nemo33 in Belgio, ecc.) si sono realizzati centri simili a quello da noi suggerito, le località ove sorgono, hanno beneficiato di un incremento turistico, dovuto all'affluenza di subacquei anche dall'estero, già le abbiamo portato l'esempio dell'impianto belga (che certo non si vorrebbe imitare pedissequamente).

Buon lavoro Assessore, grazie per l'attenzione e Le assicuriamo che continueremo a seguire con interesse e fiducia il suo impegno per la "Caimi", pronti e disponibili, unitamente ai rappresentanti delle associazioni interessate, ad un incontro con Lei, ove Le servissero maggiori ragguagli per una compiuta valutazione.

Felice F. M. Righetti

Andrea Vido de'Zaccaria
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1 commento:

  1. CronacaQui Milano 17/11/2009
    Il caso Caimi compare in un articolo di Federica Giordani -Piscina sotto tutela paesaggistica. - Ma riapritela -.
    Dal testo, nel quale vengono riportate informazioni presenti nel nostro blog, apprendiamo -una buona notizia, certo, ma anche un ulteriore vincolo (tutela paesaggistica n.d.r.) - come spiegano dall'ufficio stampa dell'Assessore Rizzi: -la data per un possibile recupero rimane il 2010 ma il progetto dovrà tenere conto di questa nuova situazione-.

    Constatiamo che ancora una volta, anche alla stampa, non viene comunicato lo stato reale di avanzamento dell'opera del Comune per la definizione e la realizzazione di un progetto concreto di ripristino dell'impianto.
    Intanto la Caimi resta nel degrado ed in ostaggio di utilizzi sporadici quanto non pertinenti alla sua destinazione.

    Restiamo ancora in attesa di una valutazione e di un cenno di riscontro, da parte del Comune, circa quanto da noi comunicato.

    Deep Riders

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